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"...Cieli ampi, talvolta dolci e affascinanti, pacati e quieti come nelle ore del crepuscolo, altre volte tenebrosi e terribili nell'imminenza di un temporale che tinge d'asfalto i cieli immensi, ma altre volte ancora malinconici e struggenti nei sontuosi ed infiammati tramonti che sollecitano riflessioni sulla transitorietà e sulla vanitas dell'esistenza umana, e di fronte ai quali, con l'orecchio del cuore, pare di udire l'eco dei versi pascoliani "...come fa presto sera, o dolce madre, qui".
Alfonso Panzetta